LA SQUADRA È LA NOSTRA FORZA



SONO I SOLDATI DELLA NOSTRA SICUREZZA, POTENZIALI QUOTIDIANI EROI, QUELLI CHE LAVORANO SILENZIOSAMENTE PER IL SEMPLICE FINE DI ESSERE UTILI, NONOSTANTE RISCHI E SACRIFICI: SONO I VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DEL TRENTINO, CHE ANCHE DURANTE IL “MALTEMPO” DI FINE OTTOBRE, HANNO FRONTEGGIATO L’EMERGENZA GRAZIE AL LAVORO DI SQUADRA

Li abbiamo visti all’opera durante il più devastante maltempo occorso sul Trentino in oltre mezzo secolo. Li abbiamo visti scavare, sudare, sanguinare, proteggere, salvare, incuranti delle avversità. Li abbiamo visti gettarsi nelle case travolte dal fango, nei turbini d’acqua gelida. Li abbiamo visti in Abruzzo, in Friuli, in Irpinia, in Veneto, nelle Marche, ovunque ci fosse bisogno di un intervento capace di restituire vita e speranza. Eppure non sono supereroi: sono i nostri vicini di casa, i nostri familiari, i nostri figli e i nostri genitori, che lasciano nel cuore della notte il calore di un letto asciutto e sicuro, con un solo obiettivo: rendersi utili, contribuire, non lasciare solo chi è in difficoltà. Sono i Vigili del Fuoco volontari della Provincia autonoma di Trento. Per conoscerli meglio e per comprendere cosa può spingere queste persone a sacrificare così tanto in cambio della semplice certezza di essere stati utili, abbiamo ascoltato Tullio Ioppi, presidente del Corpo: “pompiere” volontario dal 1981. Ioppi ha voluto sottolineare: «Alla base del corpo dei Vigili del Fuoco volontari vi è la convinzione che un uomo da solo non vale niente: il nostro corpo è come un coro di montagna, dove certamente ci sono i solisti e i talenti, ma senza il sostegno delle armonie prodotte dai bassi, il suono non funziona».


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Sara Maino: «MILIONI DI FAN, MA RESTO UMILE...»



Originaria di Rovereto e cresciuta ad Arco, Elisa Maino è la “muser” che appassiona milioni di teenager italiani. Spopola con i suoi video di “lip-sync” sul social-network Musical.ly e ottiene un formidabile successo di pubblico con il suo romanzo “#Ops”, in cima alle classifiche di vendita italiane. Ma al contempo non dimentica la scuola e sogna di diventare medico. Scopriamo qualcosa di più di questa quindicenne dal sorriso trascinante

«Una ragazza solare, estroversa, dolce, legata ai familiari». Con queste parole si presenta Elisa Maino, la “muser” più famosa d’Italia, e vuole mettere ben in chiaro di non essersi montata la testa. «Da tre anni è arrivato il successo, ma non sono cambiata: mi impegno a scuola, vado al Liceo Classico di Riva, sono a tutti gli effetti un’adolescente normale che ama ballare e andare con lo snowboard».
Che questa quindicenne nata a Rovereto e cresciuta ad Arco, dal sorriso spiazzante e dagli occhi luminosi, reagisse in questo modo al successo formidabile che le è piovuto addosso, non era affatto scontato. Partendo dai social-network, il nome di Elisa è arrivato fino in cima alle classifiche di vendita dei libri: il suo romanzo, “#Ops”, edito da Rizzoli, è al momento settimo nella classifica dei libri più venduti di narrativa italiana.
Elisa rappresenta autenticamente un “fenomeno” che sui social-network coinvolge milioni di appassionati. È stata la prima italiana a raggiungere il milione di follower su Musical.ly, la “piattaforma” che appassiona i teenager di tutto il mondo e che si basa sul “lip-sync”: l’ “autore” condivide brevi filmati in cui “doppia” le sue canzoni del cuore, accompagnando il tutto con pochi e semplici gesti coreografici. Non sono necessarie abilità canore, ma simpatia, estroversione e voglia di divertirsi.
Elisa ha così legato la sua fama sui social all’amore per la musica. Il suo approccio alle “sette note” è quello in qualche modo tipico della sua età: si concentra sui brani nuovi che mettano di buon umore e considera «vecchi», con grande sconcerto di chi sta scrivendo, brani del 2012 o giù di lì e non ascolta i Beatles o i Rolling Stones perché «non sono vicini al suo stile».


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Turismo trentino: la pagella è questa!



TRASPORTI, STRUTTURE, GASTRONOMIA ED EVENTI: CHE VOTO DARE ALLE PROPOSTE CHE IL TRENTINO OFFRE AI SUOI VISITATORI? È IL TURISMO TRENTINO UNA VERA “ECCELLENZA”? RIFLETTIAMO INSIEME A GIANNI BATTAIOLA, PRESIDENTE dell'Associazione Albergatori ed imprese turistiche della Provincia, SU QUANTI PASSI AVANTI SIANO STATI FATTI E QUANTI NE RESTINO ANCORA DA FARE PERCHÉ IL TURISMO TRENTINO SPICCHI DEFINITIVAMENTE “IL VOLO”

Nel corso degli ultimi anni ci siamo abituati ad ammirare il Trentino sulla cima delle più svariate classifiche: per qualità della vita, servizi, sistema scolastico e universitario, tutela dell’ambiente, la provincia di Trento spicca quasi sempre per i livelli raggiunti, soprattutto se confrontati con il resto d’Italia. Sempre nel corso degli ultimi anni ci siamo abituati a sentire accostata al nostro territorio la parola «eccellenza». Ovunque si legge e si scrive delle «eccellenze del Trentino», motivi di orgoglio e di riconoscimento per questo territorio.
Un tratto distintivo dell’economia trentina degli ultimi vent’anni è stato il titanico investimento di sistema sul settore turistico, che ad oggi è l’autentico motore dell’economia locale, quello che ha preservato in buona parte l’equilibrio del territorio dagli scossoni della crisi.
Così ci siamo domandati: alla luce dei risultati lusinghieri del turismo in Trentino e degli innegabili passi in avanti fatti per la promozione territoriale (pensiamo alla sequenza di festival e kermesse che da maggio ad ottobre mobilitano tutta la provincia), possiamo definire il turismo come un’autentica eccellenza del Trentino?
Per rispondere a questa domanda abbiamo sentito Gianni Battaiola, presidente dell’Asat-Associazione Albergatori del Trentino, a cui abbiamo chiesto di dare un voto da 1 a 10 sui fondamentali essenziali del turismo locale.


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