LA SQUADRA È LA NOSTRA FORZA



SONO I SOLDATI DELLA NOSTRA SICUREZZA, POTENZIALI QUOTIDIANI EROI, QUELLI CHE LAVORANO SILENZIOSAMENTE PER IL SEMPLICE FINE DI ESSERE UTILI, NONOSTANTE RISCHI E SACRIFICI: SONO I VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DEL TRENTINO, CHE ANCHE DURANTE IL “MALTEMPO” DI FINE OTTOBRE, HANNO FRONTEGGIATO L’EMERGENZA GRAZIE AL LAVORO DI SQUADRA

Li abbiamo visti all’opera durante il più devastante maltempo occorso sul Trentino in oltre mezzo secolo. Li abbiamo visti scavare, sudare, sanguinare, proteggere, salvare, incuranti delle avversità. Li abbiamo visti gettarsi nelle case travolte dal fango, nei turbini d’acqua gelida. Li abbiamo visti in Abruzzo, in Friuli, in Irpinia, in Veneto, nelle Marche, ovunque ci fosse bisogno di un intervento capace di restituire vita e speranza. Eppure non sono supereroi: sono i nostri vicini di casa, i nostri familiari, i nostri figli e i nostri genitori, che lasciano nel cuore della notte il calore di un letto asciutto e sicuro, con un solo obiettivo: rendersi utili, contribuire, non lasciare solo chi è in difficoltà. Sono i Vigili del Fuoco volontari della Provincia autonoma di Trento. Per conoscerli meglio e per comprendere cosa può spingere queste persone a sacrificare così tanto in cambio della semplice certezza di essere stati utili, abbiamo ascoltato Tullio Ioppi, presidente del Corpo: “pompiere” volontario dal 1981. Ioppi ha voluto sottolineare: «Alla base del corpo dei Vigili del Fuoco volontari vi è la convinzione che un uomo da solo non vale niente: il nostro corpo è come un coro di montagna, dove certamente ci sono i solisti e i talenti, ma senza il sostegno delle armonie prodotte dai bassi, il suono non funziona».


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CLAUDIA ANDREATTI: PRIMA LA PERSONA POI IL “PERSONAGGIO”



LA NOSTRA MISS ITALIA 2006 RACCONTA CON ENTUSIASMO L’EVOLUZIONE DELLA SUA CARRIERA NEL MONDO DELLO SPETTACOLO, TRA NOSTALGIA DEL TRENTINO E LE NUOVE ESPERIENZE LAVORATIVE. E SAREBBE PRONTA PER…

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Daria de Pretis: una trentina a “Corte”

Siamo a casa sua, accanto allo studio legale dove ha lavorato per anni. Insegnamento, esercizio della professione di avvocato, carriera accademica: il suo curriculum è un rutilante bruciare le tappe. Dopo l’inaspettata nomina al rettorato dell’università trentina, nel novembre scorso Daria de Pretis è stata chiamata dal presidente Napolitano a far parte della corte costituzionale. Ci siamo fatti spiegare in cosa consiste il suo lavoro e le abbiamo chiesto un parere su alcune questioni di scottante attualità.


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