Stefano Margheri | TrentinoMese - Appuntamenti, incontri e attualità trentina - magazine trentino

C’È UN SOLO MODO PER RENDERLO FELICE: PERMETTERGLI DI USARE IL CORPO E LA MENTE!

I latini dicevano: “Mens sana in corpore sano”, certamente riferendosi alla nostra specie. Eppure, mai un tale detto potrà essere più calzante per il nostro amico a quattro zampe, essendo egli stesso bisognoso di esprimersi tanto con il fisico, quanto con il cervello.
Molti studi sono stati svolti negli ultimi decenni sul benessere del cane ed è ormai assodato che un corretto esercizio fisico, ed una buona dose di attività cognitiva, siano da considerarsi i migliori ingredienti per un’esistenza felice e appagante. Addirittura, richiamando i tanto diffusi “disturbi del comportamento”, si sarebbe dimostrato che l’applicazione di una giusta “formula di attività” nei confronti di chi ci sta accanto sarà il primo strumento di prevenzione circa l’insorgenza delle più svariate problematiche di gestione.
Dal punto di vista fisico, infatti, la possibilità di dedicarsi ad un movimento ripetuto e costante consentirà la produzione di particolari sostanze chimiche, chiamate endorfine, la cui proprietà permetterà di fornire una condizione di benessere all’interno dell’organismo. Ciò, sarà particolarmente garantito nel caso di vere e proprie attività “aerobiche”, ove i muscoli vengono maggiormente sollecitati, insieme ad un aumento della frequenza cardiaca. Non sembrerebbero bastare, quindi, le sole passeggiate al guinzaglio attorno all’isolato, essendo il nostro amico particolarmente resistente alle andature camminate. In quest’ipotesi, infatti, egli non potrebbe far fuoriuscire tutta l’energia in esubero, rimanendo una condizione di “ristagno” che potrà, in talune condizioni, estrinsecarsi in comportamenti “sostitutivi” non sempre corretti.
Oltre all’esercizio fisico, non dovremo non dedicare tempo ed attenzione ai c.d. “processi cognitivi”, tali da permettere di attivare altre zone del cervello correlate al ragionamento e alla memoria. Molto utili potranno divenire gli esercizi di educazione generale, di estrema importanza anche in funzione di una corretta gestione quotidiana. Imparati quelli basilari, come il rispondere al richiamo, il camminare al passo, il sedersi, il mettersi a terra, il dirigere lo sguardo verso di noi, e così via, potremo dilettarci in operazioni più complesse, sino a richiedere lo svolgimento di azioni di differente difficoltà in molteplici luoghi. Se ciò non bastasse, sarà possibile cimentarci in attività “cinofilo sportive”, pur sempre nel rispetto delle competenze e delle potenzialità di chi abbiamo a fianco. Al di fuori di ogni velleità performante, sarà di elevato divertimento dedicarci a discipline in cui entrambi, noi e lui, vivremo nuove e proficue esperienze. Una tale impostazione di vita sarà garanzia di una crescita del rapporto cane e proprietario, divenendo sempre più intense la fiducia e la dedizione reciproca. Ancora una volta andrà a beneficiarne il benessere del nostro cane, giacché anche l’impiego del ragionamento implicherà la produzione di altre sostanze cerebrali, come la serotonina, atte a garantire una serenità psico fisica a lungo termine.
Le ricerche più recenti hanno, altresì, suffragato una tale impostazione di attività, evidenziando come ogni individuo canino richiederebbe, nell’arco di un’intera giornata, una media di tre/cinque ore di coinvolgimento motorio, sensoriale, emozionale e cognitivo. Senza farci spaventare da queste cifre, potremo avvalerci di efficaci metodi di sollecitazione, pur mantenendo i nostri inevitabili impegni quotidiani e lavorativi. Un buon sistema potrà consistere nel sostituire il rilascio dei pasti in ciotola con interessanti strumenti di attivazione, grazie ai quali il nostro amico potrà dedicare molto del tempo a disposizione a “cacciare” la pappa del momento. Esistono in commercio diversi “giochi” preposti a tale funzione, come i contenitori in gomma dura, le palline con fori dai quali far fuoriuscire le fatidiche “crocchette”, le piramidi “bucherellate” e tanti altri sistemi per consentire ad ogni cane di essere cane. Questi oggetti di apparente semplicità potranno azionare quei movimenti istintivi ereditari tipici di un predatore come realmente è il discendente del lupo, creando situazioni di caccia “immaginaria” alla stessa stregua di ciò che accadrebbe in natura: ricerca, individuazione, inseguimento, raggiungimento, uccisione, dissezione e ingestione della preda. Così facendo, destinando per ogni singolo pasto una buona manciata di minuti al giorno, persino mentre ci staremo preparando per andare al lavoro, ovvero svolgendo le faccende domestiche, egli attiverà mente e corpo alla ricerca delle migliori soluzioni per ottenere l’ambita pappa, per poi sdraiarsi in cuccia senza alcuna velleità di malanni.
Queste semplici regole di attivazione “mentale” dovranno essere mantenute anche con il passare degli anni, essendo fondamentale che persino in età senile i nostro amici possano sentirsi protagonisti in azioni dirette a procurare loro benessere. Nulla sarà, infatti, più svilente di essere ritenuti ormai inidonei ad ogni coinvolgimento “operante”, essendo ulteriormente acclarato che una programmazione psico – fisica aumenterà l’aspettativa di vita di ogni essere vivente. Al contrario, la mancanza di corse, esercitazioni mentali, condivisioni sociali ed esplicazioni istintuali, sarà considerabile a tutti gli effetti come una pericolosa forma di maltrattamento.
[email protected]